Swim The Island 2013: Stobenenelblu… presente!


E se ne è andata anche la terza edizione di quella che ormai è diventato una classica competizione del nuoto in acque libere di livello internazionale.

L’immagine che porterò con me è quella dei primi 2000 dei 5000 metri che ho percorso: mare limpidissimo, spruzzi d’acqua cristallina che si sollevano trascinati dal vento forte, il movimento sciolto dei due nuotatori che procedono paralleli a me, un uomo e una donna, il loro avanzare fluido fra le onde corte e rabbiose, le mani che cercano l’acqua, il viola e il blu degli inserti colorati delle mute che si muovono ritmici, l’isola di Bergeggi che troneggia su di noi, qualche sarago che si vede in lontananza sul fondo (ehhh l’apneista che è in me salta sempre fuori).

E’ stato bello, ragazzi, come sempre. Organizzazione sempre più “limata”, perfetta, grazie all’ottimo Matteo Testa e al suo staff. E alla fine, anche il tempo atmosferico è stato clemente ma non troppo: ha creato le giuste difficoltà, quanto basta a rendere questa gara una vera, memorabile nuotata in acque libere – in piscina ci stiamo anche troppo, vogliamo l’autentico mare.

Mi spiace solo che il mio socio Aqua2O non ci fosse (per problemi di salute al di sopra di ogni sospetto). Ma è una roccia: ci sarà l’anno prossimo.

Qui le classifiche di SwimTheIsland 2013.

SwimTheIsland2013


Swim The Island 2013: pronti?


Pronti per la gara di domani a Bergeggi? La terza edizione di Swim The Island.

Le premesse sono così così: il ciclone Penelope imperversa, le previsioni danno maltempo con mare mosso, onda fino a 95-100 cm…

Preoccupati? Che fare? Si va! Molte onde, molto onore.

Mi permetto di dare qualche consiglio ai tapascioni come me su come comportarsi ed alimentarsi prima della gara, dettato da un minimo d’esperienza (il mio track record? qualche Ironman, gare di nuoto in acque libere, un po’ di skyrunning, molte maratone):

  • fate una buona colazione, almeno 3-4 ore prima della gara, ricca e bilanciata, ma non eccessiva (ad esempio: caffé, yogurt, pane e marmellata/miele, magari un frutto non troppo acido; oppure un piatto di pasta in bianco, giusto con un po’ d’olio);
  • mantenetevi idratati;
  • state caldi (tuta, cappellino);
  • un’ora prima della gara assumete carboidrati facilmente assimilabili (tipo i gel di maltodestrine, meglio se con un po’ di caffeina, oppure barrette a base di carboidrati, con pochissimi grassi, che rallentano la digestione);
  • se non siete lì per giocarvi la vittoria, ma per vivere una giornata di sport, lasciate perdere il riscaldamento in acqua; fatelo invece a secco, seguito da un po’ di stretching;
  • usate la muta (se la possedete, ovvio);
  • se non siete superveloci, evitate le prime file in partenza, così vi risparmierete stress nei primi 500-600 metri (la “tonnara”) con la gente che tenta di passarvi sopra;
  • partite con una certa calma (specie se fate le distanze lunghe), in questo modo alzate lentamente le pulsazioni e in pratica vi scaldate in gara;
  • guardate dove andate, non vi fidate troppo degli altri, che spesso hanno pessime traiettorie (va bene la scia, ma fino a un certo punto…), prendete mire e riferimenti e usateli mentre nuotate – tenere una buona rotta vi farà risparmiare centinaia di metri di nuoto in più;
  • se il mare è mosso, guardate i riferimenti mentre siete sulla cresta dell’onda, non nell’incavo;
  • risparmiate energie nella prima metà della gara e, se ne avete ancora, spingete nella seconda metà della gara.

E in bocca a Nettuno!

SwimTheIsland2013


Bergeggi, Swim The Island 2012: una certezza, una riconferma


E alla fine ci siamo trovati lì, il 22 settembre, sulla spiaggia di ciotoli e ghiaia di Bergeggi, a poca distanza da Savona, pronti a nuotare di nuovo intorno all’isola omonima, per quella che si avvia a diventare una gara classica di nuoto in acque libere.

Ormai abbiamo deciso, il mio socio Aqua2 ed io, che questa Swim The Island la faremo tutti gli anni. A meno che non ci sparino nella schiena.

Sì, perché è stato proprio bello.

Il tempo era strano, stregato: l’aria era carica di burrasca e pioggia, il mare inquieto, con l’onda in crescita proprio durante lo svolgimento della gara (per poi calmarsi poco dopo – come da legge di Murphy). Ma diciamolo: nuotare con l’onda è nuotare nel mare vero e, chi legge questo blog da un po’, sa che nel mare vero noi di StoBeneNelBlu ci sguazziamo. Guardate la foto dell’arrivo di alcuni nuotatori e capirete a cosa mi riferisco quando dico che era mare vero…

L’organizzazione della gara, già ottima lo scorso anno, è stata ancora più fluida quest’anno, con un’attenta gestione della consegna dei pacchi gara.

Quindi siamo partiti in perfetto orario: alle 12 e 20 via! con la classica “tonnara” di nuotatori che non vedono l’ora di partire e si accavallano l’uno sull’altro nei primi metri, per poi sfilacciarsi e frammentarsi in piccoli gruppi.

L’acqua era scura, ma limpida, quasi da Oceano Atlantico centrale. L’onda formata sbatteva contro i nuotatori e nascondeva le boe di segnalazione del percorso, rendendo non proprio banale la navigazione. Io ho nuotato in scioltezza, con un orecchio sigillato da un tappo per un’otite purulenta (sic), pieno di antibiotici fino al midollo. Quindi sono contento del mio 56’ fatto in queste condizioni fisiche disastrate. Avevano provato (saggiamente) a dissuadermi quasi tutti: moglie, madre, socia, colleghi, otorino – ma non Aqua2O e nemmeno, onore al merito, mio figlio di dieci anni (“Papà, se ci tieni, vai” – buon sangue non mente). Io, testa dura di orango acquatico, ci tenevo troppo ad essere in acqua. E comunque alla fine sono qua, alive & kicking. Quindi forse avevo ragione io…

La gara lunga, 3500 m. abbondanti  (perché a meno di non avere un GPS impiantato nel cranio è impossibile tenere una rotta perfetta, sicché qualche metro in più si fa)  per me è passata in un attimo: mi sono goduto l’acqua, il panorama subacqueo, il nuoto in sé. Stessa cosa mi ha detto Aqua2O. Che, va proprio sottolineato, con due gemelli piccolini in famiglia, sta dormendo da mesi 2-3 ore per notte: eppure stamattina è balzato in piedi alle 6 e 30 per fare questa gara. (Beh, a dire il vero lo avevano già svegliato i due salsicciotti…)

Effettuare il periplo dell’isola di Bergeggi è magnifico: solo questo vale la partecipazione a Swim The Island.

L’assistenza ai nuotatori è stata perfetta: tanto i primi quanto gli ultimi hanno avuto sempre nei dintorni canoe, imbarcazioni e tavole da surf con assistenti pronti ad aiutare in caso di bisogno. Anche solo indicando la via a chi si allontanava troppo dalla traiettoria ideale.

Il momento emblematico di questo evento? Trovarsi noi due a fine gara, asciutti ma con il sale addosso, un po’ stanchi, seduti sui ciotoli di fronte al mare, con in mano un piatto di pasta offerto dal ristoro e un bicchiere di vino, a goderci la ricca semplicità del momento.

PS: chi non avesse ancora trovato le classifiche (sia della gara da 3500 m. che di quella da 1700 m.), può consultarle qui  subito e da martedì 25/9 sul sito ufficiale della gara.  E per chi volesse fare un confronto con l’edizione dell’anno scorso, queste sono le classifiche 2011.